FOTO--POTEVO-ESSERE-IO--ARIANNA-SCOMMEGNA

4 Villa Berceto
Sabato 21.00
Autore del testo: Renata Ciaravino
Interpreti: Arianna Scommegna
Video: di Elvio Longato
Luci: Carlo Compare
Supervisione registica: Serena Sinigaglia
Scene: Maria Spazzi

I bambini cresciuti negli anni Ottanta nelle periferie del nord, che giocavano in cortile a lanciarsi palloncini con dentro le lamette, i genitori terroni, le mamme che facevano le pulizie negli ospedali, i piedi impigliati in scarpe da tennis con la punta tagliata che diventavano sandali da tennis, per risparmiare. I ragazzi che facevano la tangenziale contromano per scommessa, che facevano l’amore nei parcheggi vuoti dei supermercati.
Quei bambini e ragazzi poi sono cresciuti: ognuno a procedere alla cieca cercando di salvarsi. Ma cosa ci fa salvare? E se uno si salva, veramente si è salvato? Cosa ci fa andare da una parte o dall’altra? Quante volte abbiamo detto: “Potevo essere io, e invece, poi, no.” Potevo essere io è la storia di una bambina e un bambino che diventano grandi partendo dallo stesso cortile. Niguarda, periferia nord Milano. Due partenze, stessi presupposti. Ma finali diversi. E in mezzo la vita. Potevo essere io racconta tutto questo cercando la commedia che irrompe nella commozione. Il bambino che siamo stati è lì, sgranato in super 8, mentre guarda distese di finestre dal nono piano di un palazzo senza balconi e una voce dice: «Girati, stiamo facendo il filmino. Sorridi!».